mercoledì 8 aprile 2015

RES ROMA - ACESE 3 - 0

RES ROMAPipitone, Colini, Gambarotta, Fracassi, Villani, Morra, Palombi, Ceccarelli, Nicosia, Ciccotti, Pirone; A disposizione: Caporro, Cela, Spagnoli, Di Gianmarino, Pittaccio, La Penna, Labate. Allenatore Fabio Melillo.

CFACESESciacca, Marrone Orlando, Di Bari, Masia, Lazzara, Seranaj, Giuliano, Bassano, Privitera, Martinovic; A disposizione: Piscitelli, Crisci, Parlato, Foti, Cappello, Battaglia. Allenatore: Valerio Caniglia.


Arbitro (?): Fabio Tucci, sez. Ostia (cioè Roma)

SegnalineeLorenzo D'Ilario e Francesco Raganella sez. Roma1 


Sentiamo l’impellente bisogno di ringraziare, innanzitutto, il designatore arbitrale per la “delicata” intuizione di assegnare la partita ad una terna arbitrale romana quasi la partita fosse Milan – Acese. 
Sarebbe ora, civilmente, di smetterla con le menate sull'imparzialità degli arbitri perché quegli individui non lo sono stati affatto. 
Gli arbitri sono uomini e come tra tutti gli uomini ce ne sono di onesti (per fortuna la maggioranza) di meno onesti e tout court farabutti. 
Un po’ come Sciascia che, nel Giorno della civetta, suddivise l'umanità in: uomini, mezzi uomini, ominicchi, pigliainculo e quaquaraquà. 
L’arbitro (se così dobbiamo chiamarlo) Fabio Tucci ed i due individui che lo assistevano, Lorenzo D’Ilario e Francesco Raganella tutti di Roma, più che romani ci son sembrati romanisti, ed è stato per noi gratificante vederli sorridenti (e benedicenti) attendere l'uscita dal terreno di gioco delle loro beniamine dopo l'impresa. 
Si, perché nella mutua collaborazione hanno più che magnanimamente sorvolato su due falli di mano in area, di cui uno assolutamente plateale, nonché su un numero, oggettivamente oltre la modica quantità, di interventi da dietro specie sulla Giuliano di cui uno sulla fascia sinistra da espulsione diretta ed invece nemmeno il giallo!
Il D'Ilario, veramente pessimo, mai in linea con il fronte d'attacco è però riuscito a scampare il pericolo interrompendo un'azione, per fuori gioco, con ben due romaniste che tenevano in gioco le acesi negando loro un'ottima possibilità di concludere a rete da distanza ravvicinata ed ancora fermando Bassano per un fuori gioco di rientro quando in effetti il rientro non solo era avvenuto, ma aveva avuto il tempo per un caffè prima che la palla fosse lanciata! 
Sarebbe opportuno che gli osservatori arbitrali prendessero in considerazione di controllare ciò che avviene sui campi di calcio femminile. 
Già nell'intervista di Radio colosseum il presidente aveva dichiarato che la nostra sarebbe stata un presenza volta ad onorare al meglio l'impegno perché privi di Perotti, Piro, Risina, Aschenbrenner, Settecasi, Ficarotta non era possibile ipotizzare un successo in quel di Roma se poi si aggiunge il settimo infortunio al 4° minuto occorso a Daniela Di Bari ecco che anche la più rosea ed ottimistica delle possibilità svanisce.
Francamente, però, non abbiamo compreso contro chi abbiamo giocato: «DIECI ASSENZE E NON SENTIRLE»! abbiamo forse giocato con la Pipitone in porta e davanti una serie di «scartine» come Pirone, Morra, Villani, Fracassi, Ceccarelli, Colini, Nicosia, Pittaccio insomma ragazze messe in distinta raschiando il barile delle assenze (10 e non sentirle!). Ma è stato così? 
Noi abbiamo avuto la nettissima sensazione di aver giocato contro 14!
Titoli a sensazione volti a voler sminuire avversarie così malridotte dagli infortuni avrebbe potuto farci dire, con Francesco Ferrucci, «Maramaldo tu uccidi un uomo morto!» ma noi non lo diremo perché prima della gara siamo passati da Porta Portese dove abbiamo acquistato una buona porzione di stile.       


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