martedì 24 febbraio 2015

CHIETI - ACESE 0 - 1

CHIETI: Nardulli, Di Camillo Giada, Colasante, Carrozzi, Tontodonati, Scioli (Busacchio), Gangemi (Di Marco), Nozzi (Di Camillo Giulia), Mariani, Stivaletta, Benedetti. A disposizione: Palmieri. Allenatore: Lello Di Camillo

ACESE: Sciacca, Marrone, Settecasi, Di Bari, Masia, Risina, Seranaj, Giuliano,m Bassano, Privitera, Martinovic (Lazzara). A disposizione: Asschenbrenner. Orlando, Crisci, Foti, Cappello, Piscitelli. Allenatopre: Valerio Caniglia

RETI: 2°Settecasi

ESPULSI: Lello Di Camillo

AMMONJITE: Colasante, Carrozzi, Gangemi, Nozzi, Seranaj

DIRETTORE DI GARA: Andrea Martino di Isernia

ASSISTENTI: 1° Mario Flaviano sez. di Vasto; 2° Marco Di Cesare sez. di Chieti


Brutta ma utile gara su un campo pesante per la continua  pioggia caduta negli ultimi giorni e fin nella mattinata, sull'Angelini. La pesantezza del campo influisce negativamente sul maggior tasso tecnico dell'Acese che non riesce ad esprimere, come solitamente viene elementare fare, un gioco di scambi veloci e precisi.
Aggiungiamo che alcune ragazze sono state fuori campo per fastidiosi malanni di stagione ed altre per impegni con i mezzi di comunicazione, ecco facilmente spiegata l'inusuale sofferenza nei confronti di una squadra certamente di buon livello ma non tale da poter impensierire più di tanto un'Acese in palla, basti pensare al 6-0 dell'andata al Binanti.
La partita, tra l'altro, si sblocca già al secondo minuto per una punizione magistrale di Settecasi che beffa Nardulli che non riesce ad intervenire sulla palla che velenosamente si insacca nell'angolino.
Ciò più che agevolare l'Acese la costringe a dover controllare gli assalti veementi delle Teatine.
Un brevissimo accenno al comportamento in generale del Chieti e dello staff.
Pochissime volte ci è capitato di dover subire continui (irriferibili) insulti da calciatori, e panchina, tanto che ad un certo punto il sig. Di Camillo viene invitato, dal sig. Martino, a lasciare il terreno di gioco quindi, dopo tanta insolenza il gesto dell'ombrello, che personalmente non condivido, è certamente risultato liberatorio e responsivo agli insulti ricevuti e perciò non offensivo.
Fossi nei panni del presidente mi industrierei a porre rimedio a comportamenti che non nobilitano, certamente, né l'attività, né l'ambiente.


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