lunedì 15 dicembre 2014

SALENTO W.S. - C. F. ACESE 0 - 3

SALENTO W.S.: Barletta, Indino, Carrafa, Cucurachi, Gaetani (68°Rollo), Paolo, D'Amico, De Iaco (51°D'Oria), Faggiano(68°Ouacif), Bergamo, Cazzato. A disposizione: De Matteis, Ambrosino, Allenatore: Indino Vera (?)

C.F. ACESE: Sciacca, Marrone, Settecasi (85°Orlando), Di Bari, Masia, Risina (77°Ficarotta), Piro, Giuliano, Bassano, Privitera, Martinovic. A disposizione: Piscitelli, Crisci, Foti, Lazzara. Allenatore: Valerio Caniglia.

RETI: 40° Bassano, 62°Bassano, 80°Ficarotta

AMMONITE: Carrafa (SWS) Settecasi (CFA)

ESPULSE: Privitera (a fine gara)

ARBITRO:


Partita senza storia, affrontata svogliatamente dall'Acese che è riuscita nell'impresa di confezionare una delle peggiori partite della stagione in corso.
Le salentine si sono salvata diverse volte per gli interventi di Barletta in stato di grazia che si è via via galvanizzata quando le riuscivano parate difficili. Le acesi facevano girare palla ma doveva fare i conti con chi giocava a calci e non a calcio. Quasi a fine primo tempo  un guizzo di Giusy Bassano porta in vantaggio l'Acese. Inutile dire che le salentine non si sono mai affacciate con pericolosità nell'area dell'Acese e le uniche due insidie (pericoli è una parola grossa!) sono stati per gentile concessione di punizioni. Il ridicolo si è sfiorato quando una salentina, con evidenti problemi di sovrappeso, interveniva scompostamente in azione di gioco facendosi male (da sola) chiedendo l'assegnazione di un fallo che in effetti, lei, aveva commesso.
Il secondo tempo inizia allo stesso modo con l'Acese che manovra con maggiore scioltezza tanto che al 15° ancora Giusy Bassano trova la via della rete. Per limitare i lividi le siciliane accentuano il controllo palla alla mezz'ora Valerio fa uscire Giulia Risina che aveva le caviglie abbastanza provate  ed entra Sonia Ficarotta che cinque minuti dopo trova il gol con una girata di prima intenzione. La partita, se possibile, s'incattivisce ancora di più sicché l'Acese fa uscire l'ammonita Settecasi su cui si accentrano le attenzioni salentine al fine di ottenere una seconda ammonizione. Ma le provocazioni continuano fino alla fine ed anche dopo ......
Difficile trovare, nel panorama nazionale, una squadra di così infimo livello. Il gioco del calcio diventa gioco dei calci ed uno spettacolo teatrale di scarso livello. Avevamo già avuto, nella passata stagione, un primo approccio con questa compagine e con i suoi accompagnatori e già da allora si erano segnalati per  la carente sportività complessiva.
D'altra parte giocano in un campo sportivo tutto dedicato a quel Fabrizio Miccoli che si è distinto per la frequentazione della «meglio gioventù palermitana» e per le infami frasi, da lui pronunciate in questa bella compagnia, sul giudice Falcone vittima della mafia! Ancora una volta a farne le spese, ovviamente a fine gara (ma quanto sono sensibili questi arbitri pugliesi!) è stata Veronica Privitera che ha stupidamente reagito all'ennesima provocazione di tale gentildonna salentina che, guarda caso, ancora una volta ha trovato l'immediata, fattiva collaborazione dell'arbitro.
Chiudere il pugno ed alzare il medio di fronte alla becera provocazione verbale della salentina si deve riconoscere che è stata una reazione che comporta una caduta di stile ma che l'arbitro, che ha presenziato per tutta la partita, lo punisca con l'espulsione non sta ne in cielo e ne in terra.
Ed un dirigente di questa squadra di questo livello dovrebbe rappresentarmi? Suvvia non fatemi ridere!

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