domenica 10 febbraio 2013

ACESE - CHIETI 2 - 2

ACESE: Sciacca, Napoli, Tosto (78°Risina), Marrone (46°Presenti), Caciorgna, Sgarlato, Pesce, Lazzara, Perotti, Riggio, Ficarotta (64°Pecorino Meli); a disposizione: Scardaci, Russo, Todaro, Sinanska. Allenatore: Caniglia Valerio.

FEMM. CHIETI: Nardulli, Di Camillo Giada, De Luca (58°Benedetti), Colasante, Tontodonati, Santirocco (46°Cocchini), Filippone, Di Battista (71°Giuliani), Battaglia, Di Camillo Giulia, D'Alberto; a disposizione: Busacchio. Allenatore Di Camillo Lello.

Direttore di gara: Castorina Salvatore della sezione di Acireale.

RETI: 25° D'Alberto CH, 34° Battaglia CH, 85° Presenti AC, 88° Perotti AC

Espulse dal campo: Colasante CH (doppia ammonizione)

Ammonite: Colasante CH, Riggio AC, Colasante CH, Di Camillo Giulia CH, Tosto AC, Di Battista CH


Si può pareggiare in extremis una partita che si poteva agevolmente vincere (con tutto il rispetto del mondo per il buon Chieti). Solo negli ultimi quindici minuti l'Acese si è svegliata dal torpore dato dall'appagamento di aver vinto alla grande, ben oltre il risultato, la sfida di Marsico.
Nel primo tempo una squadra abulica e superficiale convinta di aver vinto la partita già nello spogliatoio, insomma non avrebbero osato! Che diamine! Loro sono le gladiatrici dell'Acese! Costoro che sono venute a fare in Sicilia?  Ed allora bisogna concludere che le vere avversarie (anzi, le più grandi nemiche) dell'Acese sono proprio le sue stesse calciatrici. Qual è stata la peggiore? Chi si è salvato nel generale naufragio in quel mare di presunzione che stava sul terreno del comunale? Nessuno.
Non il portiere che ha grosse responsabilità nel primo gol. Non la difesa che comunque si è fatta infilare  per ben due volte ed ha sofferto più del dovuto le giravolte di Elisa Battaglia, meno ancora il centrocampo che non è riuscito a dare palle giocabili ad un attacco che, da parte sua, non riusciva nemmeno ad imbastire la parvenza di un dialogo in avanti ed incaponendosi in azioni solitarie che risultavano ridicole per la loro goffaggine e velleitarie per le soluzioni finali prescelte.
Infatti al 25 Sciacca non tratteneva un pallone toccato da D'Alberto che carambolava beffardamente in rete. Pochi minuti dopo Anita Riggio s'improvvisava fine palleggiatrice andando in dribbling sulla punta centrale del Chieti, quell'Elisa Battaglia che invitata a nozze vinceva il dribbling e infilava imparabilmente Sciacca che ha, commesso l'errore di andare (inutilmente, come ovvio) a caccia del pallone anziché provare a chiudere lo specchio della porta alla meglio, 
E' vero che alcuni minuti prima l'arbitro ha negato un evidente calcio di rigore per un fallo di mano in area teatina, è vero che abbiamo fatto il bis di Chieti spedendo fuori un pallone a portiere battuto ma non è una scusante quando anziché giocare a calcio si prende a calci un pallone a mo' di passatempo ....
Il secondo tempo, nonostante la strigliata nello spogliatoio, non da nessun risultato fino a quando per una doppia ammonizione viene espulsa Colasante. A questo punto mister Caniglia prova ad inserire come punta centrale pura Loredana Pecorino Meli ma nemmeno questo, pur spingendo un po' di più, dà grandi risultati.
La svolta al 33° quando viene tirata fuori Chicca Tosto per far posto a Giulia Risina posizionando una difesa a tre con un 3 - 3 - 4 che portava prima alla rete di Faby Presenti e dopo tre soli minuti a quella di Azzurra Perotti. 
Il perentorio uno - due annichiliva il Chieti che si chiudeva a riccio a protezione di un pareggio che sembrava poter sfumare da un momento all'altro sotto gli affondo di una squadra che solo negli ultimi quindici minuti ha espresso quel gioco che dovrebbe fare sempre ed a memoria.
Dire che non ci si può comportare così è dire veramente poco .... quando meritate elogi quelli vi sono stati fatti, quando meritate critiche severe è giusto che vi vengano fatte nella speranza che serva a crescere!       

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