lunedì 22 ottobre 2012

LA VERA MALEDIZIONE E' QUELLA DELLE DIREZIONI

C.F. ACESE   -  R. MARSICO       1  -  1

ACESE: Sciacca, Napoli, Castorina, Sinanska, Caciorgna, Sgarlato (69°Amato), Pesce, Lazzara, Presenti (46°Risina), Privitera, Marrone. A disposizione: Scardaci, Todaro, Ficarotta, Siano. Allenatore: Valerio Caniglia
REAL MARSICO:  Del Pizzo, Sabatino, Ciambriello, Buonocore, Esposito, Rizzo (46°Stoppelli), Festa, De Risi, Capponi, Olivieri, Reale (91°Besh). A disposizione: Iannone, Arbia. Allenatore: De Risi Valentina.

Reti: Olivieri, Amato.
Ammoniti: Sinanska (A), Capponi (RM), Sinanska (A), Napoli (A), Esposito (RM), Capponi (RM)
Espulse: Sinanska (A), Capponi (RM)

Se avete la pazienza di scorrere i blog potrete vedere che difficilmente commento l'operato degli arbitri. Sono convinto che l'arbitro sia un «accidente» nel corso di una gara e gli errori arbitrali nell'arco della partita si compensano. Certo può succedere che la compensazione sia anomala nel senso che un errore può favorire una squadra anziché un'altra, ma fa parte del gioco.
L'arbitraggio di ieri, invece, è stato assolutamente e scandalosamente insufficiente oltre che a senso unico. Non inganni l'espulsione della Sinanska per l'Acese e quella del fenomeno per il Marsico. Quando un arbitro tratta lo stesso «identico» fallo in modo diametralmente opposto dimostra chiaramente di voler essere il deus ex machina della partita. 
Per non essersi allontanata dalla palla in occasione di una punizione la Sinanska ha avuto un'ammonizione risultata poi decisiva per l'espulsione. Per non essersi allontanata dalla palla la Capponi è stata graziosamente  graziata (anzi, è stata redarguita verbalmente la Pesce che, tirando subito ha avuto la palla ribattuta da chi stava a meno di un metro) mentre avrebbe dovuto parimenti essere ammonita ed espulsa mezz'ora prima di quando lo è (comunque) stata per un fallaccio sull'ottima Andrea Amato, forse colpevole di aver pareggiato. Ancora ha finto di non vedere quando la poco Buonocore, lontano dal gioco, ha sferrato una ginocchiata allo stomaco di Giulia Risina. Ed il primo assistente pilatescamente asserisce che non era compito suo segnalare il fallo (!!!!!!!!) poi resosi conto dell'enormità di quanto asserito dichiarava di non aver visto perché guardava da un'altra parte (sic!). Ma dico: si può?
Francamente calciatrici così è meglio perderle che trovarle. 
Carissimo ed anonimo Francesco, ecco quello che volevo e voglio dire le nostre ragazze sono fin troppo corrette e si scontrano con ragazze catechizzate per il gioco cosiddetto «maschio», allora giochiamo «maschio» anche noi non ha senso aggiungere alla beffa di perdere la partita anche quella di prendere botte. Si vede che anche il calcio femminile si sta spostando verso quella fisicità che, ormai, rende il gioco del calcio maschile inguardabile perché ridotto ad una serie continua di falli: difficilmente si supera il minuto di gioco senza che, questo, sia interrotto dal fischio dell'arbitro.
Aggiungiamo che il fuorigioco sul secondo gol dell'Acese è assolutamente inesistente (in fuori gioco c'è Pesce, dall'altro lato del campo e fuori dall'azione) mentre la posizione di Giulia Risina è perfettamente regolare,  ancora, il rigore era da ripetere perché mezza squadra del R. Marsico è entrata in area prima del calcio della Privitera.   
Parlare di azioni di gioco dopo tutto quanto ho detto mi sembra del tutto inutile. Chi ne ha voglia può guardare il filmato della partita. Una partita che poteva e  doveva essere agevolmente vinta è stata pareggiata grazie ad un arbitraggio da dimenticare. 

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