sabato 16 gennaio 2010

CAMALEONTE - ACESE 3 - 5

ACESE:
Di Bella, Castorina (dal 46° Amato), Tosto, Fortino, Ciaffaglione Se (dal 37° Siano), Gambino, Pesce, Ciaffaglione Sa, Presenti (dal 81° Scardaci), Pecorino Meli, Randello, Distefano (dal 72° Sinanska). A disposizione: Esposito, Militello.

CAMALEONTE:
Cosentino, Amoruso (dal 68° Leanza), Privitera, Scelfo, Forte, Bonfiglio, Santoro, Sgarlato, Siciliano (dal 83° Rinchiuso), Rapisarda, Caramanna. A disposizione: Catania, Palermo, Prosperi, Zammataro.

MARCATORI: Siciliano (C), Randello (A), Rapisarda (C), Rapisarda (C), Ciaffaglione Sabry (A), Amato (A), Pecorino Meli (A), Pesce (A).



Era una partita attesa questa prima di ritorno del campionato di serie C regionale contro il Camaleonte. L'attesa è stata amplificata dal fatto che solo cinque giorni prima c'era stato un prologo con la gara di coppa vinta dall'Acese per due a uno.

Sappiamo che il Camaleonte, insieme al Modica, sono due formazioni ampiamente alla portata della squadra ma, comunque, da non prendere sottogamba cosa che avvenne nella prima di andata quando si finì per subire il loro gioco, più fisico che tecnico, sicché la gara si concluse col pareggio.

La partita era importante. Un risultato positivo del Camaleonta lo avrebbe portato ad un solo punto dall'Acese, uno negativo li avrebbe spinti a sette punti di distacco rendendolo quasi impossibile da colmare.

Infatti il Camaleonte iniziava la gara, come sempre fa, sul piano della fisicità piuttosto che su un piano più tecnico. Comprendiamo che il pane si può fare, ed anche bene, ma solo con la farina che si ha. Infatti questo gioco li portava alla fine del primo tempo a condurre la gara per tre a uno.
Nel corso del primo tempo per uno scontro troppo fisico l'acese Selenia Ciaffaglione subiva un fortissimo trauma al ginocchio destro con distorsione e sfibramento del crociato che la costringerà a riposo per oltre un mese e quasi certamente ad un interveno chirurgico in artroscopia (lo sapremo giovedì). Farà compagnia a Cristina Coletta ed Angela Pesce colpite (ed affondate), nel corso della gara di andata. La Coletta non ha ancora ripreso a giocare, Pesce, invece, ci teneva a fare questa partita prima di fermarsi ancora per essere operata e riprenderà a giocare non prima di marzo 2010.

Durante l'intervallo svolta la consueta analisi del primo tempo, venivano apportati gli aggiustamenti necessari e deciso un diverso approccio alla partita. Non subire il gioco dell'avversario ed imporre il proprio fatto di passaggi veloci e con palla a terra, quando possibile di prima. La contromisura individuata si rivelava efficace e mentre il Camaleonte già pensava di aver chiuso la partita veniva rapidamente raggiunto e quindi sorpassato fino ad arrivare al tre a cinque finale.

Nel corso del secondo tempo, Andrea Amato subiva un banalissimo fallo di gioco (ma si sa le cose peggiori accadono quando si fa una caduta stupida!) finendo a terra sicché Anna Amoruso vi incespicava sopra cadendo malamente e sbattendo violentemente la testa sul terreno (??) di gioco procurandosi un trauma cranico che la costringeva a ricorrere alle cure mediche.

Campi duri come il cemento, testimoni dell'imperitura vergogna degli ammistratori locali, permettono che tali cose possano accadere. L'agonismo dovrebbe essere praticato in strutture che garantiscano almeno la sicurezza passiva.
Un infortunio per uno scontro è sgradevole ma accettabile perché fa parte del gioco. Un infortunio perché il terremo è di marmo invece non è accettabile, è figlio dell'incuria e dell'insipienza dei nostri amministratori per i quali le strutture sportive sono più che altro un fastidio ....
Alle volte ci chiediamo, e credo se lo chiedano anche le consorelle, che senso ha fare tanti sacrifici, infondere tanta passione per essere ritenuti degli scocciatori che vogliono i campi ben tenuti!!!

AUGURI SELENIA, AUGURI ANNA!!!

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